Catalogo della Mostra -  Slide di presentazione
Per l’amicizia e la stima di sempre, per la sincerità della sua arte e della sua poetica, abbraccio
e ringrazio l’Artista ed amico Prof. Vincenzo Bianchi, per avermi incoraggiato alla realizzazione
di questo omaggio alla poetica del Maestro e nostro conterraneo Umberto Mastroianni
Grazie Vincenzo per la tua vicinanza che mi riempie di gioia e mi stimola a proseguire nella mia ricerca creativa.
                                                                                                                                                    Pasquale Proia
Umberto Mastroianni  (Fontana Liri 1910 - Marino 1998 )  è  stato uno dei principali scultori  italiani
del Novecento,  un  Maestro  caratterizzato  da  una continua ricerca sperimentale e innovatrice.
Uno degli artisti  contemporanei  più  dinamici  e  internazionalmente riconosciuti  del secolo scorso.
Mastroianni   è   il   primo   scultore   astrattista  italiano  che  realizza forme dinamiche geometriche con i materiali più disparati.
La  sua  ricerca  partendo  da  radici figurative e dalla fascinazione per la velocità e la vitalità  delle
avanguardie  futuriste,  cubiste  e  surrealiste, studia  la  resa  dei valori dinamici  nelle  strutture
intese  come  coagulo  di linee di forza, nucleo generativo di un’esplosione di gesti intrappolati nella
materia.

Le fotografie di Pasquale Proia, figlie della sperimentazione laser,
attengono alla pittura spazialista, sono disegni di luce a volte ottenuti senza l’uso della fotocamera; la sua è una ricerca poetica d’avanguardia, caratterizzata da linee e forme armoniose con colori e variazioni tonali che donano al soggetto iniziale, digitalmente trasformato, un potente astrattismo lirico.
Pasquale estrapola l’archetipo del soggetto, e come già fatto da Umberto Mastroianni, ne cambia la rappresentazione dove non si riproduce fedelmente - un attimo - bensì la sua essenza, cioè la materializzazione della dinamicità delle cose, della loro energia, della loro struttura, coinvolgendo la dimensione spaziale.
Sono mondi sospesi quelli di Pasquale, provocazioni all’immaginazione, dentro una parentesi inconsueta davanti la quale fermarsi ad osservare ed ascoltare il rapporto fra tutto quello che è fuori e quello che è dentro di noi.
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